Citycar, crisi o rilancio? Toyota Aygo X Hybrid e Fiat 500 Hybrid accendono la sfida


Data inizio: 26-11-2025 - Data Fine: 26-01-2026


Foto (1)

Citycar: le auto con cui tanti di noi hanno imparato a guidare e che nel loro piccolo (è il caso di dirlo) hanno spesso fatto il lavoro delle "grandi", adattandosi a vetture tuttofare al meglio delle loro possibilità. La loro fascia di mercato, anche nota come segmento A, è però in ritirata e negli ultimi anni tante Case europee ne sono uscite.

Ma non la Toyota, che infatti va controcorrente e rilancia con la nuova Aygo X full hybrid. Una scelta significativa per il primo costruttore mondiale, secondo in Italia solo a Fiat per immatricolazioni (101.064 tra gennaio e ottobre). E i numeri parlano chiaro: nei primi dieci mesi del 2025, le vendite della Aygo X con motore 1.0 benzina sono cresciute del 7,7%, in un mercato che invece ha perso il 2,7%. Insomma, c'è spazio per migliorare ancora. E i giapponesi non sono soli: proprio la Fiat risponde con la 500 Hybrid, già in produzione e in consegna da gennaio 2026. Così, si riaccendono i riflettori sulle piccole di città, pronte a rivitalizzare il segmento.

Ma che caratteristiche ha, attualmente, il terreno di gioco in cui si sfideranno le due nuove arrivate? Quanto pesa sul totale auto e in termini di immatricolazioni? E il mercato dell'usato come lo valuta? Cerchiamo di dare una risposta a tutti questi interrogativi con l'aiuto dell'Osservatorio Quattroruote Professional, il potente strumento di Business intelligence e analisi di Quattroruote Professional, la business unit di Editoriale Domus che sviluppa prodotti e servizi per i professionisti della mobilità.

Modelli dimezzati in cinque anni

Iniziamo dall'offerta: negli ultimi cinque anni i modelli del segmento A sono diminuiti del 43%. E il peso di questa fascia in relazione all'offerta complessiva - che, invece, nel frattempo è aumentata sensibilmente - si è più che dimezzato, passando dal 6,3% dei modelli a listino ad appena il 2,5%. Una débâcle senza precedenti nella storia dell'auto e che è il risultato, va detto, di una precisa scelta industriale delle Case, soprattutto di quelle europee.

Attualmente, il segmento a cui si deve la motorizzazione di massa nell'Italia del boom, ma anche in quella post shock petrolifero, è ridotto ad appena 13 modelli rispetto ai 23 di cinque anni fa. Sono: Abarth 500e, Dacia Spring, DR 1.0 EV, Fiat Pandina (ex Panda), Fiat 500 (adesso anche ibrida), Hyundai Inster, Hyundai Inster Cross, Hyundai i10, Kia Picanto, Leapmotor T03, Mahindra Kuv100, Mitsubishi Spacestar e, per l'appunto, Toyota Aygo X.

17 auto in meno dal 2020

Se si prende a riferimento il listino di novembre 2020 si osserva che i modelli che nel tempo sono usciti di scena senza essere stati rimpiazzati sono 17: Abarth 595 e 695, Citroen C1, DR Zero, Honda e, Peugeot 108, Renault Twingo (anche se è appena arrivata l'elettrica), Romeo Ferraris FatFive, Seat mii Electric, Skoda Citigo-e, Smart EQ fortwo ed EQ forfour, Suzuki Ignis e Celerio, Tazzari EV, Toyota Aygo e Volkswagen up!.

Tutto questo è accaduto mentre, come accennato, il mercato nel suo complesso è lievitato sensibilmente, in termini di offerta, con un aumento dei modelli a listino del 29% (anche grazie, va detto, all'arrivo di nuove marche cinesi).

Le immatricolazioni sono ancora l'11%

Eppure, in termini di immatricolazioni, nonostante un'evidente contrazione delle quote di mercato del segmento A nell'arco degli ultimi anni, come si può vedere dal grafico in basso, i primi dieci mesi del 2025 hanno rappresentato ancora l'11,15% delle nuove targhe (ancorché in calo di 1,29 punti rispetto allo stesso periodo del 2024), con una clamorosa sproporzione tra la domanda - una nuova registrazione su nove - e l'offerta (appena un modello su 40 tra quelli a listino). Insomma, la perdita di immatricolazioni e di quota di mercato appaiono determinate più dalla riduzione dell'offerta che da un sostanziale cambiamento nelle scelte d'acquisto.

I prezzi sono aumentati meno della media

Per quanto riguarda i prezzi, tra novembre 2020 e novembre 2025 la media (Iva inclusa) di tutte le versioni a listino nel segmento A è aumentata del 10%, un dato sensibilmente inferiore al +30,1% complessivo medio di mercato, e che riflette anche un sensibile riposizionamento dell'offerta determinata dall'uscita di scena di molte piccole elettriche (Twingo, Citygo, Mii, fortwo, forfour, Honda e, up!).

Se, invece, si considera la media dei prezzi ponderata con i dati di immatricolazione di ciascun modello, l'incremento nello stesso periodo è stato del 20,7%, perfettamente allineato al dato medio di mercato. Attualmente, il prezzo medio ponderato di tutte le versioni disponibili nel segmento A – cosa diversa, ovviamente, dal prezzo medio d'acquisto, sintesi di campagne, sconti e optional a pagamento su ogni singolo esemplare – è di 19.181 euro; cinque anni fa era di 15.891 euro.

L'usato si svaluta poco. E quello meno recente è particolarmente apprezzato

Infine, le quotazioni. Secondo l'Osservatorio di Quattroruote Professional, attualmente il Valore residuo (VR) medio di vendita (Iva inclusa), espresso in percentuale sul prezzo di listino attualizzato, è pari al 69,05% sulle auto di 12 mesi (in prevalenza vetture ex noleggio a breve termine), del 57,88% su quelle di 48 mesi (in gran parte ex noleggio a lungo termine) e del 55,65% su quelle di 72 mesi, ossia l'usato più scambiato tra privati.

Il confronto con il mercato nel suo complesso, rispetto alle tre anzianità considerate, ci restituisce la situazione indicata nella tabella. Da cui risulta che il VR% medio del segmento A è leggermente inferiore a quello medio di mercato solo sull'usato più recente, mentre è superiore - di gran lunga nel perimetro dei 72 mesi - sulle altre due anzianità di riferimento. Insomma, più invecchiano, meno si svalutano le citycar in rapporto a ciò che accade nel mercato nel suo complesso.

 




Contattaci per maggiori informazioni