A Montreal, sul Circuit Gilles Villeneuve, George Russell ha stupido tutti. In una qualifica tiratissima, l'inglese ha portato la sua Mercedes numero 63 in pole position con un giro da incorniciare, fermando il cronometro in 1:10.899. Una prestazione che ha lasciato il segno non solo per la velocità pura, ma per il modo in cui è maturata: la Casa della Stella ha giocato un azzardo strategico, montando le gomme Medium (C5) in Q3, una scelta che si è rivelata decisiva per centrare la prima casella della griglia.
Le parole del poleman. “Oggi è stato incredibile, davanti a questo pubblico meraviglioso! – ha dichiarato Russell subito dopo la sessione – Portare a casa questa pole… quell'ultimo giro è stato uno dei più esaltanti della mia vita. Sapevo che era un giro da urlo.” Un colpo di scena in piena regola, perché fino alla Q2 le Mercedes sembravano tagliate fuori dalla lotta al vertice. E invece, con una vettura in netto progresso e una strategia coraggiosa, Russell è riuscito a beffare un Max Verstappen che, ancora una volta, aveva spremuto tutto il potenziale dalla sua Red Bull.
Prima fila interessante. Verstappen è secondo a 160 millesimi, ma non fa drammi: “Mi sono sentito bene per tutto il weekend, la macchina era nella finestra giusta. In generale sono molto soddisfatto della qualifica. La scelta difficile era sulle gomme, ma credo che abbiamo fatto la cosa giusta. Ovviamente preferirei essere in pole, ma partire secondo va più che bene: sono contento di quanto abbiamo fatto”, ha raccontato al microfono di Jacques Villeneuve. Terzo un brillante Oscar Piastri, autore di una qualifica solidissima proprio nel momento in cui serviva, nonostante qualche sbavatura di troppo. “A essere sincero, dopo come erano andate le prove libere, sono abbastanza soddisfatto di me stesso – ha ammesso il pilota McLaren – Il terzo posto è un po' insolito, ma qui lo accetto volentieri”.
Il resto della Top 10. Alle spalle dei tre protagonisti, un'altra grande sorpresa: Andrea Kimi Antonelli, quarto al termine della sua miglior qualifica in carriera. Il giovane talento italiano ha interpretato al meglio il giro decisivo, tenendo dietro la Ferrari di Lewis Hamilton, con l'inglese che non è riuscito ad andare oltre il quinto tempo, con oltre sei decimi di ritardo dalla vetta. Per la Ferrari un sabato da dimenticare. Charles Leclerc aveva cominciato bene, segnando un primo settore da record, ma ha commesso un errore – forse distratto da una vettura davanti a lui – ed ha perso un'occasione. Risultato: ottava posizione, con tanta frustrazione nel box. “Un vero peccato – ha detto il monegasco – perché il giro era iniziato bene e il potenziale c'era tutto”. Non va meglio a Lando Norris, solo settimo e staccato di 726 millesimi da Russell. Dietro di lui Isack Hadjar, nono con la Racing Bulls ma sotto osservazione per aver ostacolato Carlos Sainz in Q1. A chiudere la top ten c'è la Williams di Alexander Albon, autore di una buona prova nonostante quell'intoppo in Q2, che ha visto il cofano motore della sua Williams strapparsi in pieno rettilineo.
A centro gruppo. Tra gli esclusi eccellenti, Yuki Tsunoda, undicesimo e fuori in Q2 per un soffio. Beffato proprio da Hadjar, suo ex compagno di squadra in Racing Bulls, che nel duello interno ha avuto la meglio lasciando il giapponese a guardare il Q3 da bordo pista. Domani, però, Yuki partirà dal fondo della vettura a causa di una penalità di 10 posizioni rimediata durante le FP3, colpevole di aver superato una monoposto in regime di bandiera rossa. Buoni segnali anche da casa Sauber: Nico Hülkenberg è 13°, mentre le due Haas di Bearman e Ocon si piazzano rispettivamente 14° e 15°. Fuori già in Q1 Gabriel Bortoleto, 16° e miglior escluso della prima fase. Giornata da dimenticare invece per Carlos Sainz: lo spagnolo della Williams ha visto sfumare il giro buono a causa di un impeding da parte di Hadjar. Il padrone di casa Lance Stroll resta impantanato al 18° posto. Solo davanti a Liam Lawson, ancora opaco, e all'Alpine di Gasly. Per Stroll, ancora convalescente al polso, è un altro sabato difficile da digerire.
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