Ferrari: i piloti preparano la 24 Ore di Le Mans


Data inizio: 22-05-2025 - Data Fine: 22-07-2025


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A Fiorano incontriamo la squadra Ferrari che si prepara alla 24 Ore di Le Mans (14-15 giugno), dopo i due successi del 2023 e 2024. Ecco come si stanno avvicinando all'evento Alessandro Pier Guidi e Antonio Giovinazzi, che con James Calado compongono l'equipaggio della 499P numero 51, prima nell'edizione 2023.

Come vi state avvicinando a Le Mans da capoclassifica?
Indipendentemente dalla posizione, ci stiamo preparando come sempre. Avremo lo shakedown delle vetture rinnovate fra pochi giorni, con i pezzi nuovi, ma non mi sembra ci siano differenze rispetto agli altri anni.

Segui una tabella specifica di training per questa maratona?
No, cerchi solo di allungare gli allenamenti aerobici, perché hai più possibilità di stare al volante tre-quattro ore per volta. Per il resto siamo sempre allenati; ecco, ti focalizzi molto sul simulatore, però l'approccio è quello delle altre gare. 

È possibile che in Francia abbiate un occhio di riguardo per un piazzamento?
Non mi aspetto che la Ferrari sia la favorita a Le Mans. Realisticamente, il mio target è da un terzo a un quinto posto: questi piazzamenti sarebbero ottimi per poterci giocare il campionato. Ovvio, cercheremo di arrivare primi, ma bisogna saper tenere i piedi per terra.

Che cosa fate quando vi riducono la potenza e vi aumentano il peso come a Spa? Potete ridurre il carico alare per recuperare velocità?
In realtà, no. È vero che a Spa abbiamo perso potenza e guadagnato peso rispetto alla gara precedente, ma questo è toccato anche ad altri team. In Belgio l'auto andava molto bene e a livello di setup siamo cresciuti rispetto al 2024, abbiamo più possibilità di regolazione. E piccole differenze di dettaglio fanno poi grandi differenze in pista. Quando cresci al simulatore, cresce pure la macchina in pista.

Il secondo pilota italiano della 499P numero 51 è Antonio Giovinazzi: sentiamolo. 

Ora sei più sicuro e molto più veloce con la vettura: che cosa è scattato?
Il primo anno mi è servito per adattarmi a questo mondo, in cui per la prima volta ho condiviso l'auto con qualcuno. Ho conosciuto meglio i miei compagni, il tipo di gare e il campionato. Il secondo anno (il 2024, ndr) credo di aver fatto un ottimo step, soprattutto in gara. Poi mi hanno dato la possibilità di fare le qualifiche e ho fatto un ulteriore passo. Ciò mi ha fatto crescere e mi ha dato sicurezza. 

Arrivate a Le Mans in testa al mondiale: quali sono i vostri obiettivi?
Quest'anno, abbiamo sempre detto che vogliamo provare a vincere il campionato. E questo è iniziato alla grande. Se non si può vincere a Le Mans, va bene anche portare a casa dei bei punti. La gara è troppo complessa per fare previsioni: è già difficile arrivare in fondo. 

Avete qualche rivalsa rispetto all'anno scorso?
Il 2024 per noi della 51 è stata una stagione tribolata. Eravamo veloci, ma non raccoglievamo quanto avremmo meritato. Quest'anno, invece, con la tripletta in Qatar e la vittoria di Imola lo spirito in squadra è cresciuto. 

Come si prepara a livello fisico una 24 Ore?
Ne ho fatte tre. Una con la GT e due con l'hypercar. La prima è stata la peggiore, ma è servita per capire che cosa dovessi migliorare per il 2023. Riposare molto è la chiave, anche se non vuoi. Devi isolarti con le cuffie, perché c'è molto rumore. Quando uscivo dall'abitacolo avevo tre ore per ricaricarmi, non parlavo con nessuno, per essere poi al box un'ora prima di risalire in auto. Andavo a mangiare, poi doccia nel motorhome. Nelle ultime due Le Mans sono riuscito a dormire almeno un'ora e mezzo a ogni sosta. Al risveglio, doccia fredda, caffè, pronto a ricominciare.




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