Marco Tronchetti Provera torna a criticare le istituzioni europee, in particolare il loro rapporto con l'industria automotive: "Al momento non vedo ancora una collaborazione tra la Commissione europea e l'industria per creare una competitività continentale", ha detto il vicepresidente esecutivo della Pirelli al Festival dell'Economia di Trento. "Vedo i singoli paesi muoversi con dichiarazioni di principio e l'unico Paese dove alle parole seguono i fatti è la Germania, la stessa che ha contribuito a creare problemi al settore dell'automotive considerato che il Green Deal è nato solo per reggere il governo tricolore tedesco. Le esigenze politiche del Paese piu grande in Europa hanno prevalso sulle scelte economiche".
Solo leggi, Europa debole. "Non vedo una relazione tra l'industria e Bruxelles capace di costruire un'Europa diversa da quella che abbiamo visto". ha continuato Tronchetti Provera. "Non vedo la condivisione di regolamenti, ma un continuo sviluppo di normative che nulla hanno a vedere con la competitività dell'industria. L'Europa è in una posizione debole: basta pensare alle tecnologie che legate allo sviluppo digitale e all'accelerazione impressa dall'intelligenza artificiale. Una cosa positiva sta avvenendo con l'industria della difesa, dove Leonardo sta cercando di armonizzare lo sviluppo tecnologico". Sui dazi e sulle politiche protezionistiche di Trump, Tronchetti Provera esprime perplessità sulla posizione del presidente Usa: "Tutto quello che rallenta la crescita ci preoccupa. Le dichiarazioni di Trump generano un rallentamento, ma in ogni caso le dichiarazioni iniziali erano un modello provocatorio per vedere la reazione degli altri Paesi e aprire un negoziato. Oggi si inizia a intravedere qualcosa che puo essere utile". L'Europa deve ora "perseguire la strada del negoziato", ha proseguito Tronchetti, elogiando il governo Meloni per "l'atteggiamento costruttivo e di ragionevolezza".
Pirelli? Troveremo una soluzione. Infine, non potevano mancare delle domande sulla Pirelli: "La prima cosa che perseguiamo da tanti anni è di avere una autonomica "local for local" della nostra produzione", ha risposto il manager. "Negli Usa siamo cresciuti soprattutto grazie al Messico, grazie a una fabbrica molto sofisticata. Ora dobbiamo fare un grosso investimenti negli Usa per stabilizzare la produzione in un contesto geopolitico in continuo movimento. In Cina la produzione è fondamentale, ma abbiamo molti progetti belli anche per l'Italia che emergeranno in tempi brevi e che riguardano la tecnologia". Infine, un commento sulla diatriba in corso tra il management e il socio cinese Sinochem, con cui Tronchetti Provera ha ribadito la sua fiducia sulla possibilità di chiudere la questione in modo positivo: "Abbiamo bei progetti per gli Usa e dobbiamo evitare che entrino nel contesto geopolitico. Questo perché la normativa Usa è contraria alla presenza dell'avversario cinese. Noi cerchiamo di scindere le due realtà, sia in Cina che in Usa. Dal punto di vista industriale sappiamo cosa fare, poi ci sono altre situazioni che riguardano un singolo socio, ma troveremo delle soluzioni".