Milano ha ospitato la seconda tappa italiana del Tour d'Europe, un progetto speciale che nasce da un presupposto preciso: nel Green Deal, e nel percorso di riduzione delle emissioni da trasporto, i biocarburanti possono e devono giocare un ruolo importante. Il “Giro” del Vecchio Continente, fermatosi a Palazzo Lombardia, vede diversi veicoli leggeri e pesanti attraversare 20 Paesi con l'obiettivo di dimostrare il potenziale dei carburanti da materie prime rinnovabili e di sensibilizzare opinione pubblica e decisori politici circa il ruolo di questi vettori energetici nel percorso di decarbonizzazione. Finora l'Unione Europea, nel promuovere la transizione energetica, ha infatti trascurato i carburanti prodotti da biomassa, a favore dell'elettrico e in misura minore - su spinta della Germania - agli e-fuel, ovvero i carburanti sintetici.
Fino a Bruxelles. Nel Tour d'Europe sono già stati percorsi 48 mila chilometri ed effettuati 142 rifornimenti: la carovana taglierà il traguardo con un evento istituzionale che si terrà il 24 giugno a Bruxelles, quando sarà pubblicato un rapporto che mira a mostrare il potenziale climatico immediato dei carburanti rinnovabili. Coinvolte aziende (quali BMW, Bosch, Honda, Hyundai e Iveco), istituzioni accademiche, associazioni e istituzioni della filiera del settore come Enilive, tra i leader nella produzione di Hvo (Hydrotreated Vegetable Oil, olio vegetale idrogenato): un biocarburante diesel.
“Regole stupide, tante strade oltre all'elettrico". Secondo l'assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi, “sono a rischio almeno 500 mila posti di lavoro entro un paio d'anni: ci siamo posti l'obiettivo di salvare il settore raggiungendo gli obiettivi ambientali. Abbiamo dimostrato che ci sono tanti modi, oltre all'elettrico, per arrivare alla decarbonizzazione: dev'essere il mercato a decidere quale sarà la tecnologia vincente. Alla Commissione europea chiediamo di salvare l'industria automotive cambiando le stupide regole imposte. Adesso si tratta di volontà politica, perché agli elementi tecnico-scientifici ci abbiamo pensato noi. Occorre evitare il più grande suicidio industriale della storia”. A Guidesi, che è anche presidente dell'Automotive Regions Alliance (Ara), fa eco Andrea di Stefano, responsabile Affari regolatori di Enilive: "I biocarburanti sono una soluzione già adottata per contribuire alla riduzione delle emissioni del trasporto aereo. Possono dare un importante supporto alla transizione anche dei mezzi su strada".