Si punta alla crescita del fatturato, ma il 2025 resta "denso di incertezze"


Data inizio: 08-05-2025 - Data Fine: 08-07-2025


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Dal settore automotive continuano ad arrivare segnali negativi per via di diversi fattori, a partire dal neo-protezionismo americano. L'ultimo operatore a manifestare il proprio pessimismo è la Bosch: il maggior produttore al mondo di componentistica, alla luce degli "sviluppi volatili del commercio globale", ritiene che "le prospettive per l'anno in corso siano piene di incertezze", al punto da rendere difficile qualsiasi esercizio di "valutazione". 

Le prospettive. Per quest'anno, la Bosch punta sempre a una crescita organica del fatturato compresa tra l'1 e il 3% (è escluso il contributo delle recenti acquisizioni di alcuni rami d'azienda di Johnson Controls e Hitachi) e a un magine operativo in miglioramento rispetto al 3,5% del 2024, anche se il contesto economico è destinato a una persistente debolezza, in particolare in alcuni mercati chiave. "Dobbiamo impegnarci ancora di più per mantenere i costi competitivi e porteremo avanti la nostra strategia di crescita attraverso investimenti, innovazioni e acquisizioni", ha detto il direttore finanziario Markus Forschner. A tal proposito, Bosch ha annunciato la costituzione della consociata Bosch Ventures e la disponibilità a investire circa 250 milioni di euro su startup tecnologiche. Inoltre, l'azienda punta sempre a sfruttare opportunità nel campo della mobilità elettrica (solo quest'anno saranno avviato altri 50 progetti, in particolare tra Europa e Cina), dell'idrogeno e dei veicoli software-defined. "Il futuro della mobilità sarà determinato dal software e vogliamo rimanere all'avanguardia come partner delle Case automobilistiche", ha affermato il presidente Stefan Hartung. "Una tecnologia importante per il futuro è il motore a idrogeno, un sistema di propulsione che non emette CO2 a livello locale ed è particolarmente adatto per camion pesanti, fuoristrada e macchine agricole e per l'edilizia".

I conti annuali. L'anno scorso, la Bosch ha visto uscire dal suo organico quasi 11.600 persone e, alla luce dei tagli varati in autunno, prevede una continua riduzione del personale, soprattutto in Germania ed Europa. L'esercizio 2024 si è chiuso con risultati finanziari in calo, il fatturato è sceso dell'1,4% a 90,3 miliardi e l'utile operativo da 4,8 miliardi a 3,1 miliardi, per un margine in discesa al 3,5%, mentre i flussi di cassa sono diminuiti da 2,2 miliardi a 900 milioni. In calo anche gli investimenti, passati da 5,5 miliardi a 5,1 miliardi. Le attività legate al mondo dell'auto hanno, invece, dimostrato una maggior resilienza, con ricavi in flessione di appena lo 0,7% a 55,8 miliardi (+0,2% a cambi costanti) e un margine operativo in contrazione dal 4,4% al 3,8%. L'azienda, però, è stata in grado di  invertire la rotta già nel primo trimestre con vendite in miglioramento del 4%. I vertici aziendali hanno quindi confermato il target di un margine operativo al 7% nel 2026 e l'obiettivo di una crescita media annuale del fatturato tra il 6 e l'8% fino al 2030. Tuttavia, Hartung non ha fatto mistero delle crescenti difficoltà legate ai continui cambiamenti nello scenario globale e all'intensificazione della concorrenza asiatica. 




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