Dal 2025 e per cinque anni, l'accisa sul gasolio verrà gradualmente allineata a quella sulla benzina, con un aumento della prima e una riduzione della seconda: il Consiglio dei ministri ha appena dato il via libera al decreto legislativo. La manovra - di un centesimo o 1,5 centesimi al litro ciascun anno - produrrà un aumento di gettito che confluirà nel fondo per il trasporto pubblico locale.
Dietro c'è Bruxelles. L'intento del governo, almeno quello dichiarato, è di ridurre i sussidi ambientalmente dannosi, rispettando la volontà dell'Unione Europea: oggi, l'accisa sulla benzina ammonta a 0,7284 euro/litro, contro 0,6174 del diesel. Pareggiando le tasse, lo Stato incasserà un surplus di gettito ogni 12 mesi: attorno a 100 milioni in più il primo anno, quindi 200 milioni il secondo, e 500 milioni il quinto.
Passo successivo. Secondo il governo, il differente trattamento tributario tra diesel e verde impiegati come carburanti (0,111 euro di distanza) “appare oggi non del tutto ragionevole, sia in relazione all'attuale configurazione del mercato nazionale dei carburanti (che registra consumi di benzina assai inferiori a quelli del gasolio), sia riguardo all'impatto negativo in termini di CO2”. A fissare l'aliquota sarà un decreto interministeriale (Ambiente, Economia, Infrastrutture, Agricoltura) da emanarsi ogni anno.