La Ferrari si conferma una "macchina da soldi" con ben pochi rivali nel panorama delle quattro ruote. La Casa di Maranello ha chiuso il bilancio 2024, aggiornando ancora una volta i suoi record in termini di consegne, ricavi e utili e superando anche i suoi stessi target. Non solo: per il 2025 sono attesi conti ancora in crescita e su livelli tali da anticipare di un anno gli obiettivi del 2026.
Consegne e ricavi. L'anno scorsoi, i conti sono stati sostenuti ancora una volta dalla crescita delle consegne, da un mix di prodotto, prezzo e aree geografiche favorevole e dal sempre crescente contributo delle personalizzazioni. La Ferrari ha consegnato 13.752 unità, con un incremento dello 0,7% sul record del 2023 grazie, soprattutto, alla Ferrari Purosangue, alla Roma Spider e alla 296 GTS, nonostante lo stop produttivo per Portofino M, SF90 Stradale, 812 GTS, 812 Competizione e Roma. Maranello, che ha avviato nel secondo semestre le consegne della famiglia SF90 XX e della 12Cilindri (in calo, invece, la 812 Competizione A per l'approssimarsi della fine del ciclo), ha visto crescere i volumi nella regione Emea (+2%), nelle Americhe (+4%) e nell'Apac (+4%), mentre ha assistito a un calo del 22% nella Grande Cina: le differenze geografiche sono legate alla strategia di allocazione che la Ferrari sta perseguendo da ormai diversi anni per "preservare l'esclusività del marchio". I ricavi sono quindi cresciuti in modo più che proporzionale per effetto, come detto, del miglior mix e del contributo delle personalizzazioni: il fatturato, pari a 6,677 miliardi (oltre il target annuale dei 6,55 miliardi), è aumentato dell'11,8% (+13,4% a cambi costanti) con la componente Automobili e parti di ricambio in salita dell'11,9% a 5,728 miliardi e quella legata a sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio in ascesa del 17,1% a 670 milioni.
Redditività e cassa. Il miglioramento dei ricavi, unito a una "variazione molto forte e positiva del mix di prezzo", ha quindi sostenuto la crescita generalizzata delle principali voci reddituali. L'Ebitda si è attestato a 2,555 miliardi, al di sopra dei 2,5 miliardi previsti e in crescita del 12,1%, per un'incidenza sul fatturato del 38,3% (38,2% nel 2023), mentre l'utile operativo è migliorato del 16,7% a 1,888 miliardi, contro una stima posta a 1,82 miliardi. Di conseguenza, il margine operativo è migliorato dal 27,1% al 28,3%. Infine, i profitti, nonostante un aumento dei costi industriali e di Ricerca & Sviluppo, sono aumentati del 21,3% a 1,526 miliardi (pari a 8,47 euro per azione). Bene anche la generazione di cassa con flussi per ben 1,027 miliardi, quasi 80 milioni in più rispetto alle stime e 100 in più rispetto al 2023 nonostante investimenti in aumento da 869 milioni a 989 milioni e quasi 400 milioni di imposte pagate all'Erario. Raddoppia, invece, l'indebitamento industriale netto, da 99 milioni a 180 milioni, mentre la liquidità sale da 1,722 miliardi a 2,292 miliardi.
Le prospettive. "Puntiamo alla qualità dei ricavi più che ai volumi. Credo sia questa la miglior spiegazione degli straordinari risultati finanziari nel 2024, trainati da un forte mix prodotto e da una crescente domanda di personalizzazioni", ha commentato l'amministratore delegato Benedetto Vigna, che si attende "una robusta crescita anche nel 2025": in particolare, Maranello punta "a raggiungere con un anno di anticipo la fascia alta della maggior parte dei target di profittabilità per il 2026". Anche per questo, il 9 ottobre prossimo ci sarà un incontro con la comunità finanziaria: molto probabile un aggiornamento del piano industriale e dei suoi principali target. Quest'anno, i ricavi dovrebbero superare i 7 miliardi di euro e l'Ebitda è dato ad almeno 2,68 miliardi, mentre l'utile operativo sarà pari o superiore a 2,03 miliardi, con l'utile per azione a 8,6 euro e i flussi di cassa a 1,2 miliardi.