Renault: "Lo strumento del pooling indebolisce l'industria europea"


Data inizio: 09-01-2025 - Data Fine: 09-03-2025


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La Renault intende rispettare le nuove normative europee sulle emissioni di anidride carbonica, ma ritiene che lo strumento del pooling, il meccanismo che consente ai costruttori di raggruppare le flotte per abbassare i limiti e ridurre eventuali multe per lo sforamento dei limiti, non sia la soluzione giusta, perché rischia di indebolire l'industria europea e di avvantaggiare produttori esteri. Una posizione già esplicitata in passato, ma che ora viene ribadita nel commentare le mosse di rivali come Ford, Stellantis, Toyota o Mercedes, pronti a creare raggruppamenti con Tesla e i cinesi della Geely

La posizione di de Meo. La dichiarazione della società di Boulogne-Billancourt, in risposta a una domanda della Reuters, non deve stupire. L'amministratore delegato della Renault, Luca de Meo, è stato sempre molto chiaro nella sua veste di presidente dell'Acea, l'associazione europea dei costruttoi: le attuali normative per la riduzione delle emissioni del settore automobilistico rischiano di indebolire la competitività dell'intera industria, distogliendo risorse destinate agli piani di elettrificazione per convogliarle verso produttori non europei. Il manager italiano si riferisce proprio al regime sanzionatorio legato ai limiti entrati in vigore da pochi giorni, ovvero agli ormai famosi 15 miliardi e passa di multe che le Case rischiano di pagare alla fine di quest'anno a causa del rallentamento delle vendite di elettriche. Come detto, le sanzioni possono essere ridotte facendo leva su alternative come il pooling, ma non si tratta di un'opzione a costo zero: i membri del raggruppamento dovranno infatti acquistare i crediti dalle aziende più virtuose come la Tesla, risparmiando sì sulle sanzioni, ma dovendo comunque sostenere delle spese. Per questo la Renault, che sull'adesione a eventuali raggruppamenti non ha ancora preso decisioni, ribadisce l'invito rivolto da de Meo alle istituzioni continentali di fare chiarezza sulla questione delle normative e di allentare i requisiti, quantomeno temporaneamente: "Senza una posizione chiara da parte della Commissione europea, i produttori sono costretti a prendere decisioni controproducenti come l'acquisto di crediti dai concorrenti, potenziali tagli alla produzione e via discorrendo. Tutto questo porta all'indebolimento dell'industria europea".




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