L'Europa tira dritto, ma spunta l’ipotesi del blocco delle multe


Data inizio: 04-12-2024 - Data Fine: 04-02-2025


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Teresa Ribera, neo vicepresidente della Commissione Europea con delega alla Competitività e alla Transizione pulita, ha preso parte al primo evento pubblico nel suo nuovo ruolo, per una visita alla ArcelorMittal di Gand, in Belgio. A margine dell'incontro, parlando con la stampa, la Ribera ha confermato che Bruxelles "non sta valutando l'ipotesi di un rinvio" della data del 2035 per il bando delle auto termiche ("Non lo sta valutando praticamente nessuno"), ma sta considerando la possibilità di risolvere il problema delle multe che scatteranno nel 2025.

Blocco delle sanzioni. L'1 gennaio, come è noto, entreranno in vigore le sanzioni legate alla riduzione delle emissioni per le auto nuove: secondo la stima dell'Acea, potrebbero costare alle Case automobilistiche più di 15 miliardi di euro. Ed è qui che sono in corso ragionamenti. "Il grande problema è come sostenere l'industria automobilistica europea in un processo di trasformazione già in corso e in una corsa industriale globale che è stata avviata anni fa", ha aggiunto la Ribera. "Servono strategie che permettano all'industria automobilistica di uscire da una situazione complicata, che tenga conto dell'ingresso nel mercato di produttori di Paesi terzi, evitando guerre commerciali ma garantendo al contempo la sostenibilità di un settore essenziale non solo dal punto di vista occupazionale, ma anche di quello dell'innovazione".

Settimane calde. Secondo le ultime indiscrezioni, nei prossimi giorni Ursula Von der Leyen potrebbe incontrare i rappresentanti dell'industria per affrontare il piano europeo per il settore automotive, e in quell'occasione discutere anche della possibilità di congelare le sanzioni che scatterebbero dal primo gennaio. Nella giornata del 5 dicembre si radunerà anche il Consiglio europeo dei ministri dei Trasporti, per affrontare diversi temi: tra questi, anche il documento firmato da Italia e Repubblica Ceca (e firmato da altri paesi tra cui Austria, Bulgaria, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia) per chiedere la revisione anticipata del regolamento sulle emissioni. 




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