Stellantis ha deciso di chiudere la fabbrica inglese di Luton per concentrare tutta la produzione di veicoli commerciali leggeri oltremanica nell'impianto di Ellesmere Port, nella contea del Cheshire. Il gruppo ha quindi avviato delle consultazioni con i rappresentanti dei lavoratori e le autorità locali per individuare opportunità di ricollocamento per i circa 1.100 lavoratori del sito destinato a chiudere i battenti. Inoltre, Stellantis proporrà la possibilità di trasferimento da Luton a Ellesmere, dove sono previsti ulteriori investimenti per 50 milioni di sterline per trasformare lo stabilimento in un polo dedicato esclusivamente alla produzione di furgoni a batteria.
I motivi. Il costruttore guidato da Carlos Tavares ha deciso di concentrare le attività negli Lcv a Ellesmere Port per sfruttare una serie di vantaggi, tra cui la vicinanza con le infrastrutture portuali e un centro ricambi di recente costruzione. Inoltre, lo stabilimento è già oggi pronto a produrre Lcv elettrici grazie ai 100 milioni di sterline impegnati nel 2021: tra le altre cose, è stato realizzato un nuovo reparto carrozzeria, sono state aggiornate le catena di montaggio ed è stata aggiunta un'area per l'assemblaggio dei pacchi batteria. La chiusura di Luton, invece, è stata decisa anche "nel contesto" delle nuove normative britanniche per la promozione della mobilità elettrica che obbligano i costruttori a raggiungere specifici target di vendita e stabiliscono consistenti multe per il mancato rispetto dei limiti. Lo stop produttivo segue di pochi mesi l'annuncio di nuove produzioni: Luton avrebbe dovuto iniziare a produrre dall'anno prossimo le versioni elettriche di diversi furgoni di medie dimensioni, a partire dal Vauxhall Vivaro.