Lunga vita alle compatte a benzina, nonostante tutto. Mentre il mercato dell'auto attende un "rimbalzo" dell'elettrico con l'arrivo di modelli più abbordabili, sotto i 25 mila euro - e l'anno prossimo ne vedremo diversi - le utilitarie con motore endotermico vedono la propria carriera destinata a prolungarsi. Un po' per le incertezze della transizione, e un po' grazie alla normativa Euro 7, in vigore dal luglio del 2025: approvata con degli standard assai più blandi rispetto alle proposte iniziali, la direttiva europea sulle emissioni renderà le segmento B tradizionali ancora "sostenibili" per le Case. Così, per dirne una, la Volkswagen Polo non uscirà di scena a breve, come si pensava, ma sarà aggiornata e riproposta finché la domanda regge: anche in parallelo alla sua omologa a batteria, la ID.2, in vendita nel 2026.
Dentro il cofano. L'elisir della Polo, dunque, sarà anzitutto a base meccanica. La gamma motori, oggi composta dal tre cilindri TSI da 1.0 litri declinato in due livelli di potenza (da 95 e 115 CV), oltre che dal quattro cilindri da 2.0 litri e 207 CV della versione sportiva GTi, verrà rivisitata per risultare compatibile con i nuovi standard. Ed è probabile l'arrivo di un propulsore più moderno come l'1.5 litri benzina della Volkswagen Golf restyling, tarato però su livelli di potenza congrui al posizionamento della Polo: una variante da 115, d'altronde, c'è già. Assai meno probabile, invece, che la segmento B adotti quella da 150 CV, così come non è scontato che la Polo si converta al mild hybrid. Parliamo infatti di un modello che, da un punto di vista della competitività, si regge su equilibri precari: aggiungere ulteriori tecnologie, aumentando così il prezzo, potrebbe essere controproducente. Specie per un'auto che non viene più prodotta in Europa (a Pamplona, dove ancora si fabbricano le "cugine" T-Cross e Taigo, lascia infatti il posto alle future ID.2 Suv e Skoda Epiq), ma in Sudafrica, nello stabilimento di Kariega: anche per i mercati del Vecchio continente, dove l'auto arriva via nave.
Restyling sì, restyling no. Negli ultimi giorni si sono rincorse anche voci di un imminente facelift della compatta, previsto nel 2025. Al momento, secondo quanto appreso da Quattroruote, un ulteriore aggiornamento stilistico non è ancora stato deciso. Per la Polo - che sta attraversando la fase matura della sua sesta serie, avviata nel 2017 - si tratterebbe del secondo restyling nell'arco di una generazione, dopo quello del 2021. Non è da escludere che la Casa ci stia pensando, essendo l'auto destinata a restare sul mercato ancora per un bel po'. Come sempre, bisognerà vedere dove pende l'ago della bilancia tra costo e opportunità. Soprattutto in virtù dell'arrivo, da qui a un paio d'anni, dell'elettrica ID.2: un'auto del tutto simile per taglia e caratteristiche, ma a batteria, promessa dalla Volkswagen con prezzo di partenza sotto i 25 mila euro. L'impressione è che, almeno per un po', le due segmento B siano destinate a convivere nel listino di Wolfsburg. Dunque, per essere più affini, la Polo potrebbe anche rifarsi il look. Di nuovo.