Cavallo: "Ok a tagli per 1,5 miliardi, ma le fabbriche non si toccano"


Data inizio: 20-11-2024 - Data Fine: 20-01-2025


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I responsabili sindacali della Volkswagen hanno proposto tagli per un miliardo e mezzo di euro al costo della manodopera, purché la Casa tedesca elimini l'ipotesi della chiusura degli stabilimenti dal suo piano di ristrutturazione. In una conferenza stampa, la presidente del consiglio di fabbrica Daniela Cavallo ha sottolineato ancora una volta che i costi del lavoro sono solo una piccola parte dei 17 miliardi di tagli che la dirigenza sta cercando di portare avanti, e che è possibile lavorare sull'eccesso di capacità produttiva senza ricorrere ai licenziamenti. Domani, 21 novembre, è previsto il terzo incontro tra dirigenza e sindacati.

Le proposte della Casa. Per riuscire a rimettere in ordine i conti per affrontare la crisi attuale e le sfide dei prossimi anni, il gruppo Volkswagen propone la chiusura di tre stabilimenti, licenziamenti, riduzione degli stipendi e blocco salariale per almeno due anni. Proposte che i sindacati rifiutano categoricamente. “I problemi che ci troviamo ad affrontare non sono stati creati dai lavoratori, e non saranno risolti solo tagliando la forza lavoro, ma siamo pronti a dare il nostro contributo”, ha ricordato Thorsten Groeger, responsabile dei negoziati per i sindacati.

Le controproposte. Tra le ipotesi portate avanti dai sindacati c'è la sospensione dei bonus per lavoratori, dirigenti e membri del CdA, e l'utilizzo dei soldi stanziati per gli aumenti salariali per la creazione di un fondo che finanzi orari di lavoro ridotti temporanei nelle aree dell'azienda che pagano il surplus produttivo. “Le finanze del gruppo non sono in rosso come lo erano durante le crisi degli anni 70 e 90”, ricorda Groeger. “C'è margine per agire e fare investimenti che correggano gli errori fatti”. Il membro del consiglio di amministrazione per le risorse umane, Gunnar Kilian, ha accolto con favore le proposte dei sindacati, ma non ha comunque escluso l'ipotesi della chiusura degli stabilimenti. Se così dovesse essere, sottolinea Groeger, “la Volkswagen dovrà prepararsi a uno scontro con i sindacati come non se ne vedono da decenni”. Se l'incontro di domani non dovesse portare a nulla di concreto, le maestranze sono pronte allo sciopero generale dal 1 dicembre.




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